Uno dei compiti che, in collaborazione con i medici diabetologi, l’Associazione si è prefissa è promuovere l’uso di strumenti innovativi per il controllo della glicemia.

Questa determinazione nasce dalla volontà di migliorare la qualità di vita delle persone affette da diabete e di educare i pazienti all’autocontrollo glicemico.
Da qualche tempo esistono sul mercato degli strumenti, composti da un sensore e da un lettore, che non richiedono più la puntura del dito e la classica goccia di sangue per rilevare la glicemia.
Il sensore misura automaticamente il glucosio e ne memorizza continuamente i valori, giorno e notte. Per ottenerne la lettura è sufficiente avvicinare il lettore, una rapidissima scansione della durata di un secondo anche attraverso gli indumenti… e il gioco è fatto.
E’ resistente all’acqua e quindi si può fare il bagno, la doccia, fare attività fisica ecc…
Ad ogni scansione si ottengono il valore attuale del glucosio, i dati del glucosio delle ultime 8 ore e una freccia ne in dica l’andamento.
Purtroppo pur essendo approvato e messo in commercio il dispositivo non è rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale né, come avviene in alcune regioni italiane e in altri paesi europei, dalla Regione Veneto.
Sappiamo che alcuni gruppi parlamentari stanno chiedendo al ministero della salute di inserire questi strumenti nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Per valutare l’efficacia di questi strumenti e per “spingere” la Regione ad inserirlo tra i presidi medici rimborsabili la nostra Associazione, in collaborazione con i diabetologi della ULSS 13, stanno promuovendo una campagna di test per capire quali benefici porta l’utilizzo di questi sistemi.
L’associazione coprirà le spese per l’acquisto dei sensori mentre i lettori saranno donati ai pazienti che si sottoporranno a queste verifiche dall’azienda produttrice.
La prima ad iniziare l’uso di questo strumento è stata Alessia Gottardo, diabetica tipo 1 dall’età di 11 anni. Alessia riferisce che

“da quando ho iniziato ad usare questo sistema è aumentata la praticità nel controllo della glicemia soprattutto tenendo conto dell’attività lavorativa nella quale sono inserita. E’ aumentata la consapevolezza dell’andamento delle glicemie inrapporto all’insulina, in modo particolare durante la notte. E’ anche interessante vedere nell’immediato come cambia la glicemia in rapporto ai carboidrati assunti ai pasti”.
Confidiamo di estendere queste prove a più utenti possibile e che il Sistema Sanitario Nazionale inserisca questo tipo di dispositivi nei presidi rimborsabili al più presto.